RILIEVO ARCHITETTONICO

Il rilievo architettonico permette di conoscere un oggetto edilizio o urbano nella sua globalità riportandone le caratteristiche fondamentali e raccogliendo informazioni per la documentazione, lo studio, la conservazione dello stesso.

Rappresentare lo spazio fisico, la qualità architettonica e le trasformazioni strutturali di un’opera: queste le possibilità e la versatilità del rilievo architettonico, che costituisce non solo una procedura ma un processo di studio delle metodologie da adottare in base alla tipologia d’informazioni che si vogliono ottenere.

  • Rilievo diretto
  • Rilievo strumentale o topografico
  • Rilievo indiretto, fotogrammetrico e tramite laser scanner

Rilevare quindi significa innanzitutto comprendere l’opera che si ha davanti, coglierne tutti i valori, da quelli dimensionali a quelli costruttivi, da quelli formali a quelli culturali.

(M. Docci – D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Bari, 2009)

Rilievo tecnologico e strutturale di siti civili e industriali

È volto alla comprensione e restituzione grafica dei dettagli costruttivi dei fabbricati, dei materiali e delle modalità costruttive della muratura, dei solai e degli impianti.

 

Rilievo del patrimonio storico-artistico e monumentale

Una funzione peculiare del rilievo architettonico è quella finalizzata alla conservazione di edifici e monumenti di valore storico-artistico. Esso costituisce infatti uno strumento d’indagine critica e analisi preventiva nello studio degli interventi di restauro, favorendo i progettisti nelle valutazioni di carattere progettuale e procedurale.

Grazie all’integrazione delle tecniche di rilievo, è possibile ottenere il rilievo dello stato fessurativo e la mappatura del degrado del manufatto oggetto d’indagine, sia per quanto riguarda le condizioni superficiali sia per quelle strutturali.

Fotopiani

Tecniche di rilievo fotografico digitale e misurazioni di controllo strumentale, abbinate a metodi di raddrizzamento analitico in opportuni sistemi di riferimento locale, ci consentono di ottenere la trasformazione dei fotogrammi in fotopiani, attraverso l’utilizzo di software dedicati.

Le immagini così ottenute, opportunamente elaborate e referenziate, possono essere poi unite tra loro attraverso la ricollimazione dei singoli punti di controllo e successivamente utilizzate come immagini raster in ambiente grafico, per la digitalizzazione e vettorializzazione ai fini CAD.


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